Itinerario in Sicilia Occidentale di 7 giorni, le tappe, cosa vedere e dove mangiare tra spiagge, natura, città e bellezze artistiche
Non ho mai nascosto il mio amore per la Sicilia, che ritengo la regione più bella d’Italia. Dopo aver visitato la Sicilia Orientale da Catania ad Agrigento (qui trovi il mio tour), non vedevo l’ora di vedere la Sicilia Occidentale. 7 giorni on the road tra Palermo e Trapani: un itinerario lungo la costa della Sicilia Occidentale attraverso borghi, città e bellezze naturalistiche senza tralasciare il mare, d’obbligo d’estate. Se hai ancora qualche dubbio sono sicura che questo articolo ti convincerà a partire! Scopri cosa vedere e dove mangiare in Sicilia Occidentale.
Itinerario in Sicilia Occidentale, cosa vedere
Giorno 1: Palermo
Giorno 2: Castellamare del Golfo, Scopello e Riserva dello Zingaro
Giorno 3: Riserva del Monte Cofano e San Vito lo Capo
Giorno 4: Erice e Trapani
Giorno 5: Levanzo
Giorno 6: Marsala e le Saline
Giorno 7: Sciacca
Giorno 8: Palermo
Altre cose da vedere in Sicilia Occidentale
Dove dormire
- Palermo (2 notti): B&B Gallidoro, da € 60 a notte la doppia
- Castellamare del Golfo (2 notti): Magilù Case Vacanze, da € 90 a notte l’appartamento
- Trapani (2 notti): non consiglio l’hotel in cui ho dormito
- Sciacca (2 notti): Casa Vacanze Da Angela, da € 60 a notte la doppia
Giorno 1: Palermo
Da dove iniziare l’itinerario in Sicilia Occidentale se non da Palermo? A questa città, rivelatasi una splendida sorpresa, abbiamo dedicato il primo e l’ultimo giorno. Per comodità riassumo tutto in questo paragrafo. Puoi iniziare con un giro a piedi nel centro storico e raggiungere Quattro Canti, dove si intersecano le vie principali del centro, via Maqueda e via Vittorio Emanuele fino a Piazza Pretoria: ben presto ti accorgerai che Palermo è ricca di palazzi, chiese, oratori ad ogni angolo. Per visitarli tutti ci vuole una settimana, dicono. Hai pochi giorni? Nella Guida 24 ore trovi tutto l’essenziale da vedere e i migliori ristoranti. Un’anticipazione: se ti viene fame in centro, il posto consigliato è Bisso Bistrot.

COSA VEDERE A PALERMO
- La Cattedrale di Palermo è Patrimonio dell’Unesco. La sua storia merita di essere conosciuta: fu per un po’ di tempo moschea e poi riconvertita a chiesa cristiana dai Normanni. Magnificente all’esterno e semplice all’interno – al contrario del Duomo di Monreale -, il punto di forza sono indubbiamente le terrazze da cui si gode una vista bellissima.
- Fai un tuffo nel passato e visita i mercati di Palermo, miscuglio di odori, colori e rumori. Quelli più caratteristici sono tre: Ballarò, il più antico e rappresentativo, è situato nel cuore della città e parte da Casa Professa; il Capo, nei pressi del Palazzo di Giustizia; la Vucciria, originariamente mercato della carne e oggi aperto a tutte le merci che vengono esposte sulle tipiche lastre di marmo chiamate “balate”.
- La Chiesa del Gesù, o Casa Professa, è una delle più belle chiese barocche della Sicilia, tripudio di decorazioni, marmi e ghirigori. Non puoi perderla.
- Il Monastero di Santa Caterina, che si può visitare dal 2017 è divenuto fin da subito una delle attrazioni irrinunciabili a Palermo. Scegli il biglietto completo con la chiesa, il monastero dove vedere le celle delle suore, gli scrittoi e i confessionali e il bellissimo chiosco. Dalla terrazza c’è la vista su Piazza Pretoria. Infine, nella dolceria i dolci in vendita sono preparati con le tipiche ricette delle suore.
- Tra le chiese più belle, Santa Maria dell’Ammiraglio o La Martorana.
- La Cappella Palatina, all’interno di Palazzo Reale.
- Al Giardino Garibaldi ci sono alcuni ficus secolari, tra cui il più antico d’Europa.
- Per gli amanti delle chicche e degli itinerari nascosti, Chiesa di Santa Maria dello Spasimo e il Museo delle Maioliche
Tanti altri suggerimenti li trovi nel mio articolo su Palermo.




Giorno 2: Castellammare del Golfo, Riserva dello Zingaro, Scopello
Con la macchina a noleggio abbiamo raggiunto Castellamare del Golfo, ideale come base per visitare i dintorni. Un’abbondante colazione nella piazzetta del borgo marinaro di Scopello – antico baglio del 600 dal fascino rurale, adatto per una cena romantica – e via… alla Riserva dello Zingaro. La riserva lunga 7 km conta percorsi naturalistici e 7 calette in cui potersi fermare e fare il bagno. Seguendo l’itinerario costiero la camminata è piacevole, mai eccessivamente difficile anche se il caldo estivo mette a dura prova. Si incontrano scorci bellissimi tra mare e macchia mediterranea – ginestre, timo, mandorli, carrubi. Noi siamo entrati da Scopello, abbiamo imboccato il sentiero costiero e raggiunto Cala Marinella dopo 1 ora di camminata. L’altra caletta che ci è piaciuta molto è Cala Disa. E’ affollata? D’estate decisamente si.
RISERVA DELLO ZINGARO
Orari: tutti i giorni 7.00-19.30 in estate; 8.00-16.00 in inverno
Entrata: lato Nord, da San Vito Lo Capo; lato Sud da Scopello
Prezzo: 5 €
Lunghezza: 7 km, 2 ore di percorrenza solo andata
Da sapere: è consentito l’accesso solo con scarpe da tennis
Mappa: scaricala qui




Al ritorno dalla Riserva dello Zingaro puoi fermarti alla Tonnara di Scopello, un piccolo complesso di rara bellezza che testimonia l’attività legata alla pesca dei secoli addietro. Affacciata sui faraglioni, la tonnara è concepita come un borgo marinaro: all’interno c’è un museo, un piccolo appezzamento in cui ci si può stendere e fare un tuffo e un hotel. Hai capito bene, se vuoi provare un’esperienza particolare puoi dormire alla Tonnara di Scopello.
TONNARA DI SCOPELLO
Orari: tutti i giorni 9.00-19.00 in estate
Prezzo: 7 €
Da sapere: è previsto un numero massimo di accessi giornalieri

Un’altra opzione per visitare la Riserva dello Zingaro e la Tonnara di Scopello è quella di affittare un gommone al porto di Castellammare del Golfo, disponibile anche senza patente nautica. In alternativa ci sono delle visite guidate in barca, sempre dal porto di Castellammare. Fai un giro anche a Castellammare del Golfo dal centro storico al porticciolo. Non perderti infine il belvedere al tramonto.

DOVE MANGIARE
- Ristorante Egesta Mare, Castellammare del Golfo – Il miglior ristorante di pesce in questo borgo e anche il più frequentato. Super l’antipasto di pesce cotto e la busiata con gambero e pistacchio di Bronte.
- Ristorante La Cambusa, Castellammare del Golfo – Anche qui pesce eccellente con vista porto.
- Ristorante Pizzeria Quetzal, Castellammare del Golfo – Ambiente familiare e un po’ da svecchiare per questo ristorante che offre pesce, pasta e pizza e un bel panorama con vista dall’alto sul paese. Da fuori non ispira, invece è buono.
- La Cialoma, Scopello – Ristorantino romantico con vista superlativa sul golfo di Castellammare. Si mangia bene, prezzi commisurati all’esperienza.
- La Tavernetta, Scopello – Prendi nota anche di questo ristorante a Scopello.
- Gelateria Vernaci, Castellammare del Golfo – La migliore gelateria del posto.


Giorno 3: Riserva del Monte Cofano e San Vito lo Capo
In cerca di un luogo meno affollato rispetto allo Zingaro, abbiamo trovato la Riserva del Monte Cofano. Si è rivelata un gioiello naturale dove stare in pace e tranquillità anche in Agosto. Lo si capisce subito dall’ambiente che si incontra per strada: brullo, silenzioso, selvaggio, è un’altra Sicilia. Che la Riserva del Monte Cofano sia chiusa o aperta, proprio all’ingresso c’è una caletta dall’acqua trasparente. A piedi puoi raggiungere l’antica tonnara dismessa e alcune casupole tra spiaggia e scogli: un paesaggio senza tempo! San Vito Lo Capo in Agosto? Lo sconsiglio vivamente, la spiaggia è super affollata.


Nei pressi del Monte Cofano abbiamo visitato la Grotta Mangiapane a Custonaci, che ogni inverno ospita un famoso presepe vivente. Fino ai primi anni del ‘900, questa grotta ha ospitato la famiglia Mangiapane ed è oggi possibile vedere come vivevano tra antichi mestieri e lavoro agricolo. Si sente che riaffiorano tradizioni. Un luogo sconosciuto ai più e fuori dalle rotte comuni, immerso tra ulivi, carrubi e fichi d’india. La Grotta Mangiapane è stata scelta come location per diversi film e serie tv tra cui l’episodio Il ladro di merendine del Commissario Montalbano.
GROTTA MANGIAPANE
Orari: tutti i giorni 9.00-19.00 in estate
Prezzo: offerta libera
Durata della visita: 20 minuti


Giorno 4: Erice e Trapani
Ci spostiamo a Erice, piccolo borgo medievale arrampicato su una collina proprio al di sopra di Trapani, da cui vi è una bellissima vista panoramica sulla città siciliana e le Isole Egadi.
Raggiungere Erice da Trapani: è comodissima la funivia che collega Trapani a Erice. La partenza a Trapani è un po’ al di fuori del centro storico, ma raggiungibile con una camminata. 10 minuti di funivia e arrivi direttamente all’entrata del borgo di Erice. Costa circa 9 euro, andata e ritorno. L’alternativa – sconsigliata la sera per mancanza di parcheggio – è raggiungere Erice in macchina attraverso diversi tornanti: 20 minuti dal centro di Trapani.
A Erice non puoi perdere la colazione alla Pasticceria di Maria Grammatico con le Genovesi, dolci tipici di Erice ripieni a base di crema (ricetta originale), ricotta (i più buoni), pistacchio o cioccolato. L’altro indirizzo da segnare è l’Antica Pasticceria del Convento.
Cosa vedere a Erice? Gira tra i vicoli ed esplora il borgo, piazza della Loggia e il Castello di Venere. Erice è tra i “Borghi più belli d’Italia”, dedicagli almeno un paio d’ore.
DOVE MANGIARE A ERICE
- La colazione o il dolce alla Pasticceria Maria Grammatica o all’Antica Pasticceria del Convento.
- Ristorante La Rustichella – In piazza a Erice, ecco un buon ristornante di pesce.
- Osteria di Venere – Un altro indirizzo che ci hanno consigliato.


In seguito abbiamo proseguito a Trapani, città non particolarmente grande, ma di cui ho apprezzato il centro storico, un susseguirsi di vicoli, chiese ed eleganti palazzi in stile barocco. Il tempo è poco e ci siamo accontentati di un assaggio: la Chiesa di Santa Maria del Gesù, straordinario esempio di architettura rinascimentale, e la Chiesa di San Nicola. Se hai tempo (l’ho aggiunta alle altre cose da vedere in Sicilia), puoi guardare il tramonto dalle saline di Trapani e Paceco che sono affollate di quelle di Marsala. Infine, la specialità culinaria di Trapani è il cous cous di pesce, tramandato dalla dominazione araba.
DOVE MANGIARE A TRAPANI
- Il Cortile di Venere – Ristorante di pesce situato a Bonagia vicino alla tonnara.
- Trattoria Poseidone Frutti di mare – Non ci siamo stati, ma ci hanno detto che qui ci sia il miglior cous cous di Trapani.
- Ristorante Ai Bastioni – Tradizionale, da segnare.
- Maree – Un posticino casual con prezzi alla mano, dove la frittura di pesce è la specialità.
Giorno 5: Levanzo
Tra le cose più belle che abbiamo visto durante il nostro itinerario in Sicilia Occidentale, c’è senza dubbio Levanzo, la più piccola isola delle Egadi.
Perché Levanzo? L’arcipelago delle Egadi si compone di Favignana, Marettimo e Levanzo. Noi abbiamo scelto quest’ultima perché ad Agosto è meno affollata. Una scelta che si è rivelata strategica e ci ha permesso di trascorrere una giornata fantastica senza troppa gente.
RAGGIUNGERE LE ISOLE EGADI
- Il traghetto. Prenota il biglietto in anticipo poiché in estate la disponibilità potrebbe esaurirsi prima. Tempo per Levanzo: 45 minuti. Noi abbiamo fatto andata e ritorno in giornata. Per Levanzo puoi partire anche da Marsala.
- Il parcheggio. Se arrivi in auto, tramite My Parking prenota il parcheggio. Il nostro Parking Le Saline è costato 10 € al giorno, inclusa la navetta che ti accompagna al porto.


Arriviamo a Levanzo e arriviamo in paradiso, dove il tempo sembra essersi fermato. Levanzo è un’isola molto piccola: alcune case bianche, viottoli sterrati, pochissimi mezzi in circolazioni; la mattina, i pescatori vendono il pesce appena pescato; l’unico rumore è quello del mare. Nelle calette, il mare è splendido e le barchette sembrano sospese. A piedi dal porto seguendo la scogliera frastagliata, abbiamo raggiunto Cala Faraglione. In un giorno, le calette puoi visitarle tutte a piedi: c’è Cala Minnola a 20 minuti dal porto o Cala Fredda a 10 minuti. Infine, prenota il pranzo, vista la poca disponibilità di ristoranti: consiglio il ristorante Bar Romano.


Giorno 6: Marsala e le Saline
In direzione Marsala, la prima parte della giornata siamo stati al mare alla Riserva Capo Feto, ampio litorale di spiaggia dorata che abbiamo trovato poco affollato anche d’estate. Come in tutte le riserve naturali, ci si deve attrezzare per mangiare. In ogni caso, in questa zona è molto bello godersi il viaggio in auto: dal finestrino si vedono le vigne del Marsala. Se invece preferisci visitare, fai un giro a Marsala: dalla colazione all’Antica Pasticceria De Gaetano – di cui consiglio anche le arancine -, al pranzo con il pane cunzato della Salumeria La Vecchia oppure la Pescheria Parrinnello, proprio di fianco alle Cantine Florio.


COSA VEDERE A MARSALA
- Fai un giro nel centro storico: entra da Porta Garibaldi o Porta Nuova, ammira i palazzi baroccheggianti e le chiese
- Visita le cantine di produzione del Marsala, come le Cantine Florio (10/15 € visita e degustazione). Chi ha letto il libro I Leoni di Sicilia, sicuramente sa di cosa sto parlando. A onor del vero, dico che noi non abbiamo fatto questo tour perché era necessario prenotare in anticipo, ma ci sarebbe tanto piaciuto. Ci sono diverse cantine che offrono visite guidate tra cui Pellegrino, solo per citarne una raggiungibile a piedi dal centro.
Immancabile la visita alle Saline di Marsala, anche se piuttosto difficile in piena estate. Le possibilità sono: accedere alle saline tramite visita guidata a piedi da prenotare chiamando direttamente le Saline; fare un giro in barca, sempre organizzato dalle Saline; assistere al tramonto presso il locale Mamma Caura (proprio affacciato alla salina) oppure Oro Bianco. Questi posti sono davvero molto affollati.

Giorno 7: Sciacca
La sera prima eravamo già arrivati a Sciacca, borgo marinaro famoso per le casette colorate e scelto addirittura da Dolce&Gabbana per sfilare. Non perderti il celebre skyline siciliano dal porto di Sciacca. Dopo la colazione al Bar del Corso, vai alla ricerca delle scalinate decorate con ceramica, tra cui la scalinata a zig zag unica al mondo. A Sciacca, da oltre un secolo, il Carnevale ha un fascino tutto suo e richiama ogni anno circa 200mila persone. Un salto al mar? Ti consiglio la spiaggia di Capo Bianco o la Tonnara di Sciacca, vicinissima al centro cittadino.
DOVE MANGIARE A SCIACCA
- Pizzeria Steripinto – Ci hanno detto che a Sciacca la pizza è molto buona e noi non potevamo non approfittarne in questa pizzeria dall’ambiente informale e tavoli all’aperto. Prezzo onestissimo.
- Ristorante Hostaria del vicolo – Cucina gourmet che coniuga sapori siciliani e influssi provenienti fuori dall’isola. Abbastanza caro.


Per il pranzo ci siamo diretti alla tenuta Planeta a Menfi dell’azienda vitivinicola Planeta Vini. E’ wine resort di lusso e ristorante, sulle colline dell’entroterra siciliano. Un’occasione imperdibile per conoscere una realtà d’eccellenza del territorio in una Sicilia che non è la classica che siamo abituati a vedere. Qui abbiamo pranzato immersi nella pace e nella natura.
Infine siamo tornati a Palermo, di cui ho già parlato sopra. Per strada, puoi fermarti al borgo di Sambuco di Sicilia.


Altre cose da vedere in Sicilia Occidentale
- MONREALE – Si trova a 45 minuti da Palermo. In questo borgo l’attrazione principale è la Cattedrale con il bellissimo chiosco.
- SEGESTA – Un parco archeologico i cui monumenti principali sono il Tempio e il Teatro Antico scavato in parte nella roccia della collina. Per chi vuole immergersi nella storia. Il costo del biglietto è di 6 €.
- SALINE DI TRAPANI E PACECO – In alternativa a quelle di Marsala, soprattutto per evitare confusione e godersi meglio il tramonto, consiglio le Saline di Trapani e Paceco.
Si cammina fra le saline: da una parte il sale raccolto e accantonato in montagnette, dall’altra il mulino. Gli specchi d’acqua e i fenicotteri rendono questo ambiente magico.
- FAVIGNANA E MARETTIMO – Le altre due isole delle Egadi.
- MAZARA DEL VALLO – La Casbah di Mazara del Vallo ricorda un’antica medica araba. Un luogo insolito, in cui spezie, odori e colori ti riportano indietro nel tempo. Da visitare in autonomia o con l’aiuto di una guida locale.
- SAMBUCA DI SICILIA – Proclamato Borgo tra i Borghi nel 2016, Sambuca è un gioiellino dell’entroterra siculo. E’ stato fondato dagli arabi e la loro influenza è ancora visibile nel quartiere saraceno, alla sommità del borgo.
- AGRIGENTO, SCALA DEI TURCHI E VALLE DEI TEMPLI – Li avevo già visitati nel mio tour in Sicilia Orientale, ma se è la tua prima volta in questa fantastica regione, non puoi non includerli nel tuo itinerario. Agrigento è una città affascinante, ma le vere attrazioni sono la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi, quest’ultima in questo momento risulta chiusa.