Ho intervistato Paolo Armelli e gli ho chiesto cosa ci ha regalato di bello quest’anno in fatto di libri e serie tv.
Esperto di serie tv e libri, ho scoperto Paolo Armelli grazie alla sua newsletter #SerialAColazione durante il lockdown. Paolo è un vicentino trapiantato a Milano, scrive per riviste e siti come Wired e Donna Moderna ed è fra i direttori artistici del Festival Mix Milano, festival di cinema a tematica LGBTQ+. Tanto per non farsi mancar niente, a Maggio ha fondato Quid, una piattaforma di cultura queer. In questa intervista mi ha rivelato i libri e le serie tv più belle del 2020.

Sei a Milano da 10 anni, c’è un posto dove ti senti a casa?
Negli anni ho legato tanti ricordi a molti luoghi, però devo dire che il parco di Porta Venezia per me è come un centro: da lì in poco tempo posso raggiungere tutti i posti salienti della “mia” città.
Parliamo di arte e cultura: qual è il museo o spazio d’arte che trovi particolarmente interessante?
Difficile scegliere, perché sono onnivoro. Dovendo scegliere un solo posto, la Triennale organizza sempre mostre che mi piacciono molto. Ma nel mio cuore c’è un posto speciale anche per il Museo del Novecento che ha aperto quasi nello stesso periodo in cui arrivavo in città. Ai primi tempi era gratis, per uno studentello come me era la manna: ci andavo in continuazione.
La tua gita fuoriporta preferita?
Dipende da quanto lontano s’intende “fuoriporta”: ogni volta che posso prendo l’aereo (o anche il treno!) e vado a Parigi. Sennò più vicino: Torino. Sono un tipo urbano e amo tornare e ritornare nelle mie città preferite.
Viaggi: dove vorresti andare appena si potrà?
La lista è infinita ma appena possibile sicuramente tornerò a Parigi. E poi vorrei andare in Grecia, a Lisbona, a fare un tour dei paesi baltici. E anche a Venezia, dove non torno da troppo.
A proposito di Parigi, qual è il tuo posto preferito in questa città?
Ogni volta che sono lì faccio tappa alla Shakespeare & Co., una libreria di fianco a Notre-Dame che ha una storia pazzesca, legata ai modernisti come Joyce. Ma mi piace sempre anche prendere il tè sulla terrazza dell’Institut du Monde Arabe, spero abbiano finito i lavori. E poi non manca mai una passeggiata sul Pont Alexandre III che collega Grand e Petit Palais a Invalides.
Sulla tua pagina Instagram parli anche di libri: il titolo recente che ti è piaciuto di più?
Il romanzo del mio autunno è stato sicuramente Cose che succedono la notte di Peter Cameron, un romanzo letterario nel senso più pregno del termine. Di recente mi son piaciuti molto Al centro del mondo di Alessio Torino, straniante e dolorosissimo, e Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo sulle mille identità femminili.

Per comprare un libro a Milano, dove vai?
Per lavoro ho la fortuna di riceverne tanti ma per i miei acquisti personali vado un po’ ovunque, entro in tutte le librerie che mi capitano a tiro. Ma la mia preferita è Verso, dove mi fanno sentire a casa, organizzano un sacco di presentazioni e incontro sempre tanti amici. Hanno anche il bar quindi birretta obbligatoria.
E adesso il tuo pezzo forte: 5 serie tv uscite quest’anno che proprio non mi posso perdere.
Non posso non iniziare che con The Mandalorian, la serie di Star Wars con un pucciosissimo Baby Yoda. Poi direi The Great, una parodia brillante sulla vita di Caterina di Russia, The Outsider tratta da Stephen King e, anche se è piena di persone terribili, la docuserie Tiger King. E poi una chicca che forse non hanno visto in volti, ma per me che sono appassionato di mitologia è una manna: s’intitola Ragnarok, è una serie norvegese su un ragazzo che si scopre l’incarnazione del dio Thor.