Cosa vedere in tour in Provenza e Camargue in due settimane
Dopo il Portogallo, la Spagna del Nord, la Scozia, ecco un altro viaggio on the road in Europa: è la volta di Provenza e Camargue in Francia del sud. Due settimane tra borghi, arte, spiagge, natura e cibo locale, esplorando queste terre non così lontane dall’Italia, ma in cui c’è tanto da scoprire. In questo articolo trovate tutti i nostri consigli su cosa vedere e dove mangiare in Provenza e Camargue.
Tour in Provenza e Camargue: cosa sapere
- Qual è il periodo migliore per visitare la Provenza: primavera, estate, autunno, non c’è un periodo migliore di un altro. Il tour in Provenza è principalmente all’aria aperta, quindi scegliete una stagione che lo consenta. Le temperature sono simili a quelle del nord Italia, con un po’ più di vento. Ad Agosto è alta stagione e c’è tanta gente, ma non da rendere le località invivibili – abbiamo sempre trovato posto al ristorante, in spiaggia e al parcheggio, nessuna coda in macchina.
- La lavanda in Provenza: la fioritura della lavanda è da fine Giugno a inizio Agosto, noi siamo andati da metà Agosto quindi la lavanda era già stata tagliata.
- Prezzi: il sud della Francia è costoso, mangiar fuori costa come Milano – 40 € al ristorante, la metà se scegli una creperia o un hamburger in un locale informale. Gli alloggi nella zona delle Calanques, a La Ciotat e Cassis, sono molto costosi.
- Non sempre abbiamo trovato i pos. In Francia non è obbligatorio averli, alcuni negozianti o ristorantori accettano pagamenti in carta solo al di sopra di un certo importo (ad esempio 15 €), ma alcuni proprio non ce l’hanno (o fanno finta).
- Cibo e ristoranti: la qualità del cibo e dei piatti non ci ha soddisfatti. Direi che manca quella fascia di ristoranti media in cui si mangia tipico e bene. Il cibo più di strada come crepes salate, galette, hamburger, fougasse e prodotti da forno delle boulangerie è invece buono. Anche olive e vino locale sono molto buoni. Al ristorante chiedete sempre la “carafe d’eau” e non l’acqua in bottiglia perchè costa meno. Alcuni ristoranti hanno anche la mezza bottiglia di vino (50 cl anziché 75).
- Sistemazioni: il check in avviene dalle 16, se desiderate arrivare prima si deve tassativamente avvertire.
- Spostamenti: la macchina è fondamentale. Nelle cittadine (Arles, Avignone, La Ciotat) i centri storici sono pedonali, perciò se alloggiate in centro dovrete lasciar la macchina in un parcheggio a pagamento (costo 20 € al giorno circa).
Tour in Provenza e Camargue: cosa vedere
Giorno 1, 2 e 3: Provenza, Luberon
Giorno 4: Vaucluse e Avignone
Giorno 5, 6 e 7: Arles e Camargue
Giorno 8 e 9: Gard
Giorno 10: Aix en Provence
Giorno 11, 12, 13: Calanques e Marsiglia
Dove dormire
- Provenza, Luberon (3 notti): Les Nefliers, Cereste, € 105 a notte
- Avignone (1 notte): Studio Cosy, € 63 a notte
- Arles (3 notti): My Cosy Studio in Arles, € 110 a notte
- Gard (2 notti): Le Mas de la Chapelle, Uzès, € 180 a notte
- Aix en Provence (1 notte): The Camp Hotel Premium Lodge, € 85 a notte
- Calanques (3 notti): La Maison d’Odette, La Ciotat, € 120 a notte


Giorno 1 e 2: Provenza, Luberon
I PAESINI DELLA PROVENZA
- Saignon: Il primo paesino del nostro tour in Provenza è Saignon, un borgo davvero incantevole arroccato su una collina, il suo nome infatti significa “segno” perché fungeva da vedetta per la vicina Apt. Saignon è fuori dalle rotte turistiche più comuni della Provenza, ma è davvero una cartolina, con una chiesa romanica, viette di ciottoli, fontane, una piazzetta e una manciata di bar. Salite sulla rocca per una vista fantastica delle campagne e dei monti del Luberon, alcuni gruppi di giovani si erano presi una pizza d’asporto per mangiarla qui. E’ molto piccolo e in meno di un’ora l’avete visto tutto. Noi abbiamo poi cenato al Un Jardin sur le Toit.

- Lacoste: un altro paesino meno conosciuto, ma in cui vale la pena far tappa è Lacoste. Oltre ad esser davvero romantico, qui vi è il Castello del Marchese de Sade, scrittore e nobile francese con una personalità controversa e da cui deriva il termine “sadismo”. Tra un periodo in prigione e l’altro, abitò davvero nel castello di Lacoste, che successivamente è stato restaurato dallo stilista Pierre Cardin e può esser visitato (costo 7 €). Oggi contiene arredi e collezione d’arte dello stilista, ma la struttura originale è molto affascinante e la vista impagabile. Infine Lacoste è gemellata con un’università d’arte negli USA e accoglie tanti piccoli atelier contemporanei tra le viette in pietra: un accostamento, quello tra antico e arte contemporanea che rende il paesino una meta da non perdere.


- Roussillon: ben più famosa è Roussillon, in cui le case e gli edifici sono tutti in sfumature rosse e arancioni, a ricordare le vicine cave di ocra, Le Sentier Des Ocres. Pur avendo scelto di visitare il Colorado Provencal (vedi sotto) – che fa parte dello stesso complesso ed è molto simile, ma meno affollato -, siamo venuti lo stesso a fare un giro a Roussillon. Il paesino è piccolo, ma la vista sulle rocce rosse magari davanti ad una galette è davvero affascinante.


- Apt: è il paese principale del Luberon. Un po’ meno caratteristico dei borghi più piccoli, il centro è ricco di negozietti, bar, piazzette e di tutti i servizi, tra cui un grande supermercato Intermarche. Il sabato mattina fanno il mercato più bello della zona: il mercato è un must see se fai un viaggio in Provenza, perché questa è una zona con forte tradizione agricola e quindi ci sono tante specialità locali.


- Tra gli altri paesini da visitare: il borgo panoramico di Bonnieux; Gordes in cui hanno girato delle scene del film Un’Ottima Annata con Russel Crowe; il piccolissimo Goult; Lourmarin con i suoi negozietti chic.

COLORADO PROVENCAL
Il Colorado Provencal si trova a Rustrel e si tratta di un’antica cava di ocra, risultato dell’erosione del territorio in seguito al ritiro delle acque – millenni fa, qui c’era il mare. Il paesaggio che si apre davanti agli occhi è davvero unico: alte rocce e sentieri arancioni, che il contrasto con il verde della vegetazione rende ancor più scenico. Una volta lasciata l’auto nell’ampio parcheggio, si procede seguendo le indicazioni dei due sentieri: il circuito blu Sahara (2 km, 40 minuti) e il circuito rosso Belvedere (4 km, 1 ora e mezza). Noi abbiamo fatto quello più breve, che tocca tutti i punti più belli del Colorado Provencal. Durante l’alta stagione si deve prenotare un paio di giorni in anticipo sul sito ufficiale, si paga solo il parcheggio in base alla grandezza del mezzo (5 € per le auto). Acqua e abbigliamento comodo altamenti consigliati. E’ tra le cose più belle viste in Provenza e Camargue.


GOLE DEL VERDON
Il più grande canyon d’Europa si estende per oltre 25 km e lascia senza parole i suoi visitatori con il colore azzurro intenso delle sue acque, nonché i paesaggi imponenti. Da Moustiers-Sainte-Marie raggiungi il Pont du Galetas per ammirare il Lac de Sainte Croix da una parte e le gole dall’altra; poi torna indietro per imboccare la strada panoramica D952 Route Des Cretes che segue le gole sul versante nord fino a Castellane. L’altra strada panoramica è la D71 Corniche Sublime, sul versante sud. Un altro modo per visitare le Gole del Verdon è in kayak o in pedalò, li potete noleggiare lungo il Lac de Sainte Croix, un lago artificiale paradiso per gli sport acquatici. Lungo queste strade non ci sono servizi, potete portarvi qualcosa da mangiare al sacco oppure fermarvi a Moustiers-Sainte-Marie, un gioiellino, anche se affollato. C’è un parcheggio e un trenino che porta in centro paese.

I CAMPI DI LAVANDA
Essendo andati nella seconda metà di Agosto, non abbiamo assistito allo spettacolo della lavanda. Abbiamo però visto una grandissima quantità di campi di lavanda (tagliata) sulle strade D6, D15 e D8 nel tratto da Manosque a Valensole e nei pressi di quest’ultimo. Se anche voi andate in Provenza e Camargue ad Agosto, magari fate in tempo ad assistere alla Festa della Lavanda di Sault, che ogni anno si tiene intorno al 15 Agosto.
DOVE MANGIARE IN PROVENZA
- Un Jardin sur le Toit, Saignon – Il miglior ristorante del nostro viaggio in Provenza. La location è da sogno, una terrazza affacciata sul borgo e addobbata con romantiche lucine. Il menù ha diverse proposte anche vegetariane, il mio “Le Risotto” era in realtà un saporitissimo piatto di lenticchie e verdure che alla fine ho adorato. Leggermente più costoso degli altri ristoranti, ma qualità prezzo ne vale assolutamente ed è stato uno dei nostri ristoranti preferiti del tour in Provenza e Camargue. Indispensabile prenotare sul sito web.


- Crêperie Le Castrum, Roussillon – Galette salate e crepes dolci in questo locale informale nel centro di Roussillon. Promosso.
- Auberge Coté Soleil, Puimoisson – Brasserie francese, serve tartare di manzo, hamburger, insalate e tutte le specialità tipiche provenzali in un cortiletto, al ritorno dalle Gole del Verdon. Pensavamo di spendere un po’ meno.
- Pizzeria Du Cote de chez moi, Goult – Buonissima pizzeria con forno a legna. E’ take away con dei tavolini fuori. Se cercate un vero e proprio ristorante, accomodatevi in quello di fronte, che serve le pizze della Du Cote.
- Le Rooftop, Bonnieux – Ristorante italiano e pizzeria segnalato unicamente perchè ha vista impagabile, non ci siamo stati.
- La Maison Baumo, Bonnieux – Ci è piaciuto molto l’aperitivo in questo piccolo bar, a base di tapas provenzali e con vini del territorio. Accanto c’è la sala del ristorante che ci sarebbe piaciuto provare, ma era pieno.


Giorno 4: Vaucluse e Avignone
FONTAINE DE VAUCLUSE
Sulla via per Avignone ci siamo fermati in questo villaggio dove c’è la sorgente del fiume Sorgue. Il contesto è caratteristico con le acque verdissime, tanta natura e un bel po’ di fresco, ma anche piuttosto commerciale: dalla piazza principale inizia il percorso di 1 km per arrivare alla sorgente, costellato di bar, gelaterie e bancarelle turistiche. Petrarca ha alloggiato a Fontaine de Vaucluse per diverso tempo, dove ha conosciuto Laura, e infatti c’è anche un museo a lui dedicato. E’ turistico, ma per un paio di ore ci è piaciuto.


AVIGNONE E IL PALAZZO DEI PAPI
Per mancanza di tempo quella ad Avignone è stata solo una piccola tappa per vedere il Palazzo dei Papi, il più importante edificio gotico al mondo. In effetti è imponente e altissimo già dall’esterno. Siamo rimasti un po’ delusi nel vedere che all’interno è completamente vuoto, ad eccezione di alcune cappelle affrescate: la visita avviene con un tablet che con la realtà aumentata simula gli arredi di una volta. Meritevoli invece i giardini che fanno parte di un recente progetto di valorizzazione. Prenotate i biglietti in anticipo, non è indispensabile, ma eviterete un po’ di coda. Per la visita, un’ora e mezza può bastare.


Abbiamo avuto pochissimo tempo per girare Avignone, che comunque mi è parsa una città molto movimentata e piena di giovani nelle piazze come Place des Corps Saints. La sera siamo stati ad un evento di degustazione del vino all’interno del Palazzo dei Papi, organizzato dall’Ente del Turismo di Avignone – qualora sia disponibile lo trovate sul sito ufficiale. Il nostro AirBnb era in pieno centro, una scelta discutibile dal momento che abbiamo sentito le voci fino alle 5 del mattino; abbiamo lasciato la macchina al parcheggio a pagamento Les Halles.
DOVE MANGIARE
- La Colonna, Fontaine de Vaucluse – Non ci è per niente piaciuto questo ristorante nella piazza principale di Fontaine de Vaucluse, è costoso e le galette niente di che, oltre che molto piccole.
- Les Halles, Avignone – Il mercato coperto di Avignone, all’interno si può far colazione o mangiare qualcosa di veloce.
- Maison Violette, Avignone – Una piccola boulangerie molto in voga, secondo noi è buona, ma non ha nulla di particolare. Ha una sede in Place des Corps Saints e una all’interno del mercato Les Halles (senza posti a sedere)
- Savita, Avignone – Un piccolo locale con tavoli all’aperto in piazza. Specializzato in torte salate, offre anche taglieri e altro per un pasto veloce, ma conviviale.


Giorno 5, 6 e 7: Arles e Camargue
ARLES
Arles è stata una bellissima sorpresa nel nostro tour in Provenza e Camargue. Scelta come base per visitare la Camargue, si è rivelata una destinazione essa stessa con tanto da fare e vedere. E’ la città dell’arte: dall’antichità dei Romani, all’arte moderna sulle orme di Van Gogh e degli espressionisti fino a quella contemporanea. In estate offre tantissimo: oltre a Les Rencontres, il festival della fotografia più importante in Europa, è animata da eventi, rassegne e tanto altro. Il centro storico è un gioiellino, valutate anche l’acquisto di un pass per i monumenti.


COSA VEDERE AD ARLES
- Il Parc des Atelier è un centro dedicato all’arte contemporanea e all’interno c’è anche il Luma, riconoscibile dall’iconico edificio progettato da Frank O. Gehry – lo stesso del Guggenheim di Bilbao. Non perdetevi le mostre.


- Il Mercato si tiene il sabato mattina ed è un must see di Arles. Nell’area dedicata a frutta, verdura, pesce, carne troverete tutti i prodotti tipici di Provenza e Camargue come la salsiccia di toro.
- L’Arena di Arles è l’anfiteatro romano più grande di tutta la Gallia e poteva ospitare fino a 30.000 persone. Oggi all’interno si svolgono le courses camarguaises – una sorta di combattimento tra uomo e toro senza l’uccisione di quest’ultimo -, ma anche le più classiche corride. E’ possibile visitare l’arena. Di fronte, non perdetevi il Teatro Romano, magari assistendo ad uno dei tanti eventi e concerti serali.


- La piazza principale ospita la Cattedrale Saint-Trophime e un romantico e bellissimo chiostro.
- Ripercorrete le orme di Van Gogh al Cafè Van Gogh, sul ponte di Langlois e all’Espace Van Gogh, l’antico ospedale in cui il pittore venne ricoverato dopo il taglio dell’orecchio. Alla Fondazione Vincent Van Gogh troverete invece interessanti mostre d’arte moderna – solo due i quadri dell’artista.

CAMARGUE
La Camargue è una zona umida al sud di Arles, tra paludi, fiumi, laghi e mare. In generale ci aspettavamo di più, non c’è tantissimo da fare e vedere e quello che c’è – saline e fenicotteri a parte – non ti fa meravigliare. Per vivere la Camargue è necessario addentrarsi nelle riserve e nei parchi, “in libertà” non c’è quasi nulla – non immaginatevi quindi cavalli bianchi allo stato brado – e anche nei parchi la sensazione è che si veda poco. Di seguito comunque quello che abbiamo fatto e le nostre impressioni.
LE SALINE
Sentirete parlare di Salin du Midi, Salin de Giraud e Salin d’Aigues-Mortes: Salin du Midi è la società che si occupa dell’estrazione del sale, le altre due si riferiscono a due località diverse in cui potete visitare le saline. Noi siamo stati alle Salin de Giraud, più selvagge e accessibili in autonomia, all’interno del Parc Naturel Régional de la Camargue. L’accesso alle saline si trova decentrato rispetto all’omonimo paesino e costa 13 € a persona: potete entrare in bici o in auto, all’entrata vi verrà data una mappa con i punti panoramici. Vale assolutamente la pena, le saline sono bellissime, molto rosa e ci sono anche tanti fenicotteri in libertà. Al termine del percorso c’è la spiaggia di Piémanson, una spiaggia libera e incontaminata.


In alternativa potete visitare le Salin d’Aigues-Mortes, accessibili a piedi (il percorso è molto lungo!), in bici o con il trenino. Sono più organizzate e vanno prenotate qualche giorno in anticipo in alta stagione.
SAINTES MARIE DE LA MER
Saintes Marie de la Mer è la capitale della Camargue. Sorge sul mare a 30 minuti da Arles e la sua particolarità è che ogni anno qui si celebra la festa dei gitani con balli e tantissimo folklore – nella cattedrale si trova la statua della Vergine Nera, protettrice dei rom. Il centro dalle casette bianche è molto turistico e affollato, con locali, negozi, ristoranti l’uno attaccato all’altro: non ci è piaciuto molto e ci è parso asfissiante senza nessuna particolarità. La spiaggia è lunga e quasi esclusivamente libera, il mare non è granchè. Al tramonto ci siamo incamminati seguendo il lungomare verso il parco della Camargue, oltrepassando i campeggi: qui da una parte c’è la zona paludosa – si vedono tante persone che fanno la gita a cavallo – e dall’altra le spiagge che sono più tranquille e selvagge.
AIGUES MORTES
Un’altra località della Camargue è Aigues Mortes che sorge proprio accanto alle omonime saline. Si parcheggia a pagamento fuori dalle mura e si entra nel borgo che è appunto racchiuso da una lunga cinta muraria rettangolare risalente al XIII secolo. A differenza di Saintes Marie de la Mer, il centro è molto grazioso con botteghe di cioccolatai e artigiani, gallerie d’arte, ristorantini ed una piazza. Si può camminare sulle mura lungo il perimetro della città, è a pagamento e dura circa 30 minuti. Aigues Mortes non è molto grande, lo consiglio per una sera.


ALTRO DA VEDERE IN CAMARGUE
- Per immergerti nel cuore della Camargue, vedere i fenicotteri e altri animali (uccelli, aironi, insetti) potete andare al Parc Ornithologique du Pont de Gau. Ci sono diversi percorsi (quello più breve è sufficiente) lungo le passerelle e quindi accessibili a tutti. Fa estremamente caldo in estate, chiude prima del tramonto e non dimenticate il prodotto per le zanzare.
- Un’altra riserva naturale in cui assaporare l’essenza della Camargue è questa.
- Gita a cavallo: siamo stati indecisi fino all’ultimo se farla o no, alla fine abbiamo rinunciato perchè il giro ci è parso molto turistico e non avviene in spiaggia, ma solo in mezzo alla palude. Per chi fosse interessato, lungo la strada principale che porta a Saintes Marie de la Mer ci sono tantissimi maneggi che offrono gite a cavallo, è da prenotare.

DOVE MANGIARE AD ARLES E IN CAMARGUE
- Cuisine de Comptoir, Arles – Bruschetteria informale con alcuni tavolini in una bella vietta di Arles. Le bruschette sono arricchite con ingredienti come salmone, foie gras e il menù prevede l’abbinamento di una bruschetta (grande) con una zuppa o insalata. Consigliato e buon prezzo, circa 30 € a testa, vino compreso.
- L’Antonelle Le Bistrot, Arles – Questo bistrot provenzale con influenze orientale ci è piaciuto davvero tanto!. Propone un menù a prezzo fisso da 30 a 35 € con antipasto + piatto oppure piatto + dolce oppure entrambi. I piatti sono ottimi, presentati bene e lo staff gentilissimo.


- L’Arlatan, Arles – Ristorante che ci hanno consigliato, ma purtroppo era pieno. Fa parte di un hotel, in una corte tranquilla e l’ambiente sembra molto bello.
- Le Bigouden, Arles – Questa creperia si trova all’interno dell’Espace Van Gogh, l’ex ospedale in cui venne ricoverato l’artista, oggi spazio culturale. Abbiamo preso una galette, mediamente buona e molto economica (7 €). Consigliato per un pranzo veloce.
- La Croisiere, Arles – Al ritorno dal Luma ci siamo fermati in questo posto un po’ hipster, di giorno il bar fa hamburger, insalate, panini (non speciali), mentre la sera è un ritrovo per giovani con musica e festival fino a notte. Sarebbe da provare dall’aperitivo in poi. Di fianco c’è una galleria d’arte.
- Meinado, Arles – Una catena di boulangerie, ad Arles si trova sul corso principale. Ha una vasta proposta per colazione dai croissant appena sfornati al pain au chocolat, pain raisin, le trecce, l’eclair e tanti pani con farine diverse.
- Vivian et Florent Poudevigne Patisserie, Arles – Pasticceria storica molto buona in centro, ottima sia per colazione, sia per un dolce snack.


Giorno 8 e 9: Gard
PONT DU GARD
Costruito dai Romani nel I secolo, il Pont du Gard è il ponte antico più alto al mondo: un eccezionale esempio di architettura romana. Un’esperienza molto bella è raggiungerlo in canoa, noleggiandola da Canoe Collias (24 € a testa, parcheggio, no prenotazione) nel paesino di Collias poco a nord del ponte: il percorso dura 1 ora e mezza, è molto semplice e si possono prendere delle pause rilassandosi nelle spiaggette sulla riva del fiume dove non c’è quasi nessuno. Canoe Collias vi porta in bus al punto di partenza e poi vi viene a riprendere al termine del percorso, poco oltre il ponte. In alternativa potete anche andarci a piedi, lasciando l’auto nei parcheggi a pagamento in una delle due rive, una volta arrivati però sarà molto affollato.


UZES
Merita assolutamente una visita questo incantevole paesino medievale, primo ducato di Francia, e molto vicino al nostro stupendo alloggio Le Mas de la Chapelle. Il centro in pietra, piccolino e ben tenuto, si sviluppa intorno al castello e all’animata Place aux Erbes, con ristorantini, bar ed eleganti negozietti. In un’ora lo avete visto tutto. Un peccato non esser riusciti a visitare il castello ricco di storia, all’interno ci sono gli appartamenti arredati del duca di Uzès, la cantina, la cappella gotica e la vista dalla torre.


NIMES
Nimes è considerata la Roma francese ed è famosa per il suo patrimonio antico con i resti dell’Impero Romano. Noi ci abbiamo trascorso un tardo pomeriggio e una cena, sufficiente per fare un giro in centro a piedi. Parcheggiate nei pressi del Maison Carrée, tempio romano perfettamente conservato dal I secolo d.C, al centro di un’ampia e moderna piazza. Seguendo la boulevard Victor Hugo, andate verso l’Arena di Nimes, l’anfiteatro, e qui concedetevi un caffè o un aperitivo con vista. Immergetevi poi nelle viette del centro, sempre molto animate. Date un occhio alla Cattedrale e alla Torre dell’Orologio.


DOVE MANGIARE
- Les Terroirs, Uzes – Questo locale provenzale altamente consigliato, nella piazzetta di Uzes, ci ha molto deluso, non ci è piaciuto quasi nulla di quanto ordinato e la mia tartare di tonno era davvero immangiabile e poco fresca. Le materie prime comunque sono tutte locali, hanno anche una bottega.
- Enoteca Shop, Nimes – Stanchi della cucina provenzale, abbiamo azzardato questo ristorante italiano. La burrata è italiana, così come molti altri ingredienti e vini, la realizzazione in alcuni casi si adatta al gusto francese. La pinsa non l’abbiamo provata, ma aveva un bell’aspetto. Tutto sommato ci è piaciuto.
Giorno 10: Aix en Provence
Abbiamo trascorso una giornata ad Aix en Provence, graziosa località provenzale nella regione delle Alpilles, quasi una piccola Parigi. Anche qui abbiamo parcheggiato a pagamento – ci sono diversi garage. A differenza degli altri borghi, Aix en Provence è una vera cittadina con oltre 140.000 abitanti. Cours Mirabeau è l’elegante strada principale del centro, fiancheggiata da caffè e negozi lussuosi. Il centro storico è molto chic, ricco di viette, piazzette, fontane (alcune molto note) e hotel particulier, cioè residenze private storiche. Non perdetevi la piazza del municipio ed entrate nella cattedrale. Tra le cose da vedere assolutamente ad Aix en Provence c’è l’Atelier di Cezanne, in cui il pittore provenzale dipinse alcuni dei suoi quadri più famosi, fino alla sua morte. L’atelier si trova 15 minuti a piedi dal centro e consiglio la prenotazione in anticipo in alta stagione.


Infine, agli amanti dell’arte consiglio anche la galleria d’arte Galliffet Art Center con mostre contemporanee e l’Hotel de Caumont, che oltre alle mostre vale anche per la location.


Giorno 11, 12, 13: Calanques e Marsiglia
LA CIOTAT
Per visitare la zona delle Calanques abbiamo scelto di soggiornare a La Ciotat, più economica di Cassis perchè meno famosa e più lontana da Marsiglia, ma comunque un’ottima opzione. Abbiamo alloggiato proprio nel centro pedonale con edifici colorati, negozietti, caffè; nella passeggiata sul lungomare del porto ogni sera d’estate c’è un lungo mercatino con bancarelle di borse di paglia, gioielli, abiti, souvenir di ogni genere. Dal centro de La Ciotat potete raggiungere a piedi la Calanque de Figuerolles e la spiaggia del Parc du Mugel.


CASSIS
L’altra opzione di alloggio è a Cassis, a mezz’ora d’auto da La Ciotat. L’accesso alle Calanques è diretto poiché Cassis si trova proprio nel mezzo, quindi vicina sia a quelle verso La Ciotat, sia a quelle verso Marsiglia. Tuttavia questo paesino ci è piaciuto di meno di La Ciotat perchè più affollato.
LE CALANQUES
Nel tratto di costa tra Marsiglia, Cassis e La Ciotat vi sono le Calanques, insenature di roccia bianca affacciate su un mare cristallino e immerse in un contesto naturalistico bellissimo. La maggior parte delle calette sono raggiungibili solo a piedi percorrendo dei sentieri di trekking (più suggestivo, per avere il contatto con la natura) oppure tramite escursioni in barca dai porti di Marsiglia e Cassis (i battelli turistici non consentono di fare il bagno). Le Calanques più famose sono, in ordine dalla più vicina a Marsiglia: Sormiou, Morgiou, Sugiton, En Vau, Port Pin, Port Miou, Figuerolles.
- En Vau: ritenuta la più bella delle calanque, il sentiero per raggiungerla però è molto lungo, circa 2 ore.
- Sormiou: è la calanque più grande. Ci si arriva in auto se avete la prenotazione al ristorante oppure in 45 minuti a piedi dal parcheggio del paese di Baumettes. Dallo stesso punto, in un’ora si arriva anche ad un’altra calanque, quella di Morgiou. Portatevi acqua e scarpe comode.
- Figuerolles: è la calanque di La Ciotat, uno scenario molto bello raggiungibile a piedi dal centro senza particolare fatica, poiché praticamente attaccata al paesino e al Parc du Mugel. Ci siamo sistemati su uno scoglio ed abbiamo visto tanti pesci e una stella marina incredibile! Rifornitevi prima alla Boulangerie Des Calanques.


- Parc du Mugel: non è una calanque, ma di fatto è una spiaggia molto bella di La Ciotat, che si trova proprio prima della calanque di Figuerolles.


ROUTE DES CRETES
E’ immancabile percorrere la strada panoramica da La Ciotat a Cassis, 15 km che regalano scenari pazzeschi a picco sul mare e tra le montagne. Lungo la strada ci sono alcuni punti panoramici in cui è possibile fermarsi e ammirare il paesaggio.
MARSIGLIA
Da questo primo assaggio, la città di Marsiglia ci è piaciuta tantissimo: una esuberante e viva città portuale che accoglie tantissime culture e in cui antico e moderno si mescolano. Per queste poche ore ci siamo concentrati sul Vieux Port e sul quartiere Le Panier, il centro storico.
COSA VEDERE A MARSIGLIA
- Il Vieux Port è il porto antico. Oggi tutte le attività marittime si sono trasferite in un altro porto, ma non perdetevi quest’area molto ampia, tra le imbarcazioni attraccate, il Fort Saint-Jean e gli edifici super moderni del MUCEM e della Villa Méditerranée. Quest’ultimo edificio, progettato da Stefano Boeri in occasione di Marsiglia Capitale della Cultura 2013, è un museo e da poco è stata inaugurata la replica della grotta Cosquer.

- Entra nel Fort Saint-Jean, una fortificazione costruita nel 1660 da Luigi XIV di Francia. L’accesso è gratuito e poi ci si collega all’incredibile terrazza del MUCEM, il Museo delle Civiltà Europee e Mediterranee dall’antichità ad oggi. La vista è bellissima e ci si può rilassare.


- Affacciata sul Vieux Port vi è la Cattedrale di Marsiglia, detta La Major.
- Le Panier è il quartiere più antico di Marsiglia, ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale: un aggrovigliarsi di viette, con tante piazze, negozietti di artigianato, gallerie d’arte e street art. Imperdibile.


DOVE MANGIARE A MARSIGLIA E NELLE CALANQUE
- Le café de l’horloge, La Ciotat – E’ il bar del nostro alloggio a La Ciotat. L’aspetto è tipicamente francese e c’è anche una sala dove poter prender dei libri. La colazione non è molto fornita – croissant, torte, succhi, qualche opzione vegana -, ma per una pausa è uno dei posti più belli e tranquilli.
- Boulangerie Des Calanques, La Ciotat – Stop obbligato prima di andare al Parc du Mugel o alla calanque di Figuerolles èer rifornirsi di dolce e salato.


- Burgershop, La Ciotat – Hambugeria fast food molto buona.
- Kitch&Cook, La Ciotat – Ristorantino con tavoli all’aperto in una piazzetta molto caratteristica e tranquilla del centro di La Ciotat. Io ho preso dei noodles che purtroppo non avevano molto sapore, altri piatti invece avevano un bell’aspetto. Non tornerei.


- La Casita, La Ciotat – Ci hanno consigliato questo posto di cucina spagnola, ma purtroppo non c’era posto.
- La Placette, La Ciotat – Pessimo ristorante, piatti mancanti e molta maleducazione da parte del cameriere.
- La Refuge, Marsiglia – Ci è piaciuto questo ristorante nel cuore del Panier, ci sono delle buone insalate e anche altro. Staff giovane e gentile.