Ho intervistato Cristina Mercuri e le ho chiesto dove bere buon vino a Milano e 10 vini da comprare online
Cristina Mercuri ha lasciato la carriera di avvocato per dedicarsi alla sua più grande passione, quella del vino. Dice che una parte del merito è di un programma TV che vedeva al ritorno da scuola. Il resto lo ha fatto da sé ed oggi Cristina è tra i volti più importanti del panorama vitivinicolo italiano, grande esperta di vini e distillati. E’ Wine Educator e tra le 10.000 persone al mondo in possesso del Diploma WSET – Wine and Spirit Education Trust, tra gli istituti di formazione sul vino più autorevoli. Scopri i suoi posti, le cantine da visitare e i suoi vini preferiti!

Partiamo da te: cosa fa un Wine Educator?
Mi occupo di formare consumatori e addetti ai lavori nelle cantine e nei ristoranti. Fornisco competenze e strumenti per potersi muovere in maniera autonoma in un mondo, quello vitivinicolo, enorme e in continuo cambiamento. Faccio soprattutto corsi WSET, masterclass e quindi formo persone a vari livelli, dal corso base a quello altamente specializzato.
Bere vino a Milano: quali sono i tuoi 3 posti preferiti?
Vado spesso da Vinotheque se voglio uno Champagne, altrimenti ristoranti come L’alchimia o CIZ Cantina e Cucina hanno un’ottima selezione, soprattutto di vini internazionali.
Quali sono i tuoi posti preferiti a Milano per bere del buon vino?
Spesso gli abbinamenti sono guidati dal Sommelier che li crea sulla base del piatto proposto dallo chef, è un lavoro di squadra molto importante. A Milano molti stanno ponendo sempre più attenzione a questo aspetto per vari motivi: il cliente ha la possibilità di assaggiare più vini e bere prodotti anche insoliti, il ristorante riesce a mantenere un adeguato turnover delle risorse a magazzino e fare più profitto. Tra quelli che più apprezzo c’è Berton, ma anche Contrast l’ho adorato!
La tua gita fuoriporta preferita?
L’acqua è il mio elemento, quindi sono sempre molto felice quando vado a Como sul lungolago, mi rilassa molto.
E le tue cantine preferite, da visitare in giornata?
Sicuramente Barone Pizzini in Franciacorta, una struttura moderna, ma perfettamente integrata nella natura e nel layout dei vigneti. Poi ho adorato Massimago nella Valpolicella perché offre anche una struttura di hospitality molto elegante e sobria. Infine menzionerei Pio Cesare nelle Langhe, per la storia che si respira e per i vini veramente interessanti.
Vini da comprare online: quali consigli?
Ecco 10 vini: sono tutti italiani tranne 3 francesi e tutti acquistabili online, sia sui siti delle cantine stesse, sia sui portali più diffusi. L’ordine che ho dato è quello di adattabilità ad un bel pranzo di più portate, quindi si parte dall’aperitivo, l’antipasto, il primo, il secondo e infine il dessert.
1. LINI910, PAS DOSE’
Ha una beva divertente, acidità rinfrescante, non stanca mai. Grazie al suo stile asciutto ma non scontato è perfetto sia da solo ma anche con i piatti della cucina italiana. Io lo bevo sempre, mi riporta alle splendide giornate di sole, sulle spiagge della mia amata Versilia.
Dove lo trovi: Sul sito ufficiale, scrivendo a info@lini910.it
2. A. BERGERE, CHAMPAGNE, LES CLOS
Ho un debole per lo Champagne in generale, e Adrien Bergère in particolare, perché ha uno stile elegante ma dritto, un’acidità alta e tagliente come piace a me, uno stile savoury e trama talcata che sottolineano il carattere tipico degli Champagne ben fatti.
Dove lo trovi: Sul sito ufficiale

3. BARONE PIZZINI, FRANCIACORTA, BAGNADORE
Sposo tutto di quest’azienda, dalla conduzione biologica alla scelta di mantenere i dosaggi molto bassi per lasciare spazio al terroir di esprimersi. I vini sono verticali, tesi, svelando un potenziale d’invecchiamento invidiabile. Il Bagnadore è la riserva, prodotto prestigioso, dal palato più largo e cremoso, grazie all’uso parziale del legno nei vini base. Un finale lunghissimo, perfetto per i piatti più complessi.
Dove lo trovi: Su Tannico
4. BALTER, TRENTO DOC, RISERVA
Il Trentino è una terra che ti ruba il cuore, i colori sono più netti, perché la luce del sole è più intensa grazie alle altitudini. L’aria sa di pulito e le persone sono gentili e ospitali. I vini di Balter riflettono esattamente tutto ciò: un Trento DOC luminoso, brillante, vibrante e dal lungo potenziale. Me ne sono innamorata al primo sorso.
Dove lo trovi: Sul sito ufficiale
5. ALBERT PIC, CHABLIS, SAINT PIERRE
Non è un pranzo senza uno Chardonnay di Borgogna. Ho scelto lo Chablis, quindi una versione più timida rispetto agli Chardonnay della Cote de Beaune, perché in questo periodo di incertezza i valori dell’eleganza, della delicatezza e della pacatezza gentile sono quelli da tutelare di più. Lo Chablis di Albert Pic è così: sobrio, elegante, con un palato cremoso tipico del vitigno, ma un’acidità alta e rinfrescante. Un vino gentile, ma di spessore.
Dove lo trovi: Su Stefano Tessa
6. CASTRUM MORISCI, PADRETERNO
I vini naturali possono essere fatti bene, e Castum Morisci ne è l’esempio: vini puliti, intensi, preservati nonostante la vinificazione in anfora e le lunghe macerazioni. Vinificazioni dove l’attenzione all’igiene e alla gestione della fermentazione sono maniacali. Ed il risultato si vede nel calice. Bravi ragazzi.
Dove lo trovi: Sul sito ufficiale
7. TENUTA DI VALGIANO
Un capolavoro nel panorama del Biodinamico in Toscana. La vitalità del terreno, la resilienza e l’armonia della biodiversità si respirano chiaramente quando si va in visita in questa azienda della lucchesia. L’armonia in vigna si riflette in cantina con pochi interventi, creando vini splendidi, vitali, emozionanti. Consiglio tutti i vini di questa tenuta.
Dove li trovi: Su Call me Wine

8. SAN LEONARDO
Non sono necessarie molte parole per raccontare un’azienda così prestigiosa e nota. Ma ci tengo molto a sottolineare l’aspetto che più colpisce della tenuta: il legame che c’è tra le persone che ci lavorano. Il fattore umano qui è la colonna portante dell’azienda, una rara virtù che permette a tutti, dal primo all’ultimo, di tifare con forza per un progetto comune: quello di creare il vino rosso più buono d’Italia.
Dove li trovi: Sul sito ufficiale
9. PASSOPISCIARO, CONTRADA R.
Il Nerello Mascalese è un po’ il piccolo principe che sta per diventare Re. Tutti, sulla scena internazionale, guardano a questo vitigno con attenzione e ogni anno il suo rating sale, andando a punzecchiare i mostri sacri come il Barolo. Se dovessi descrivere il Nerello lo paragonerei ad un incontro amoroso tra un Pinot Noir e un Nebbiolo: floreale e delicato al naso, come il Pinot Noir, potente e savoury in bocca, come il Nebbiolo. Passopisciaro propone il Nerello sia come blend dalle varie vigne sparse sul territorio dell’Etna, ma anche le singole espressioni da mono vigneto (Contrade). Per la gioia degli amanti della Sicilia.
Dove li trovi: Sul sito ufficiale
10. CHATEAU D’ARCHE, LAFAURIE CAUVEE MADAME
La grazia mista all’opulenza. Ecco il Sauternes, vino da dessert che non si dimentica. Ha un’acidità rinfrescante e alta, ben bilanciata da un residuo zuccherino intorno ai 150gr/l, un bouquet ricco fatto di note citriche e zafferano, vaniglia e albicocca, un finale lungo e fruttato. Il modo perfetto per terminare un pranzo.
Dove lo trovi: Su Stefano Tessa