Tour di Milano a piedi tra storia e architettura d’avanguardia, dalla Stazione Centrale al quartiere della Maggiolina e le case igloo
Ecco un altro itinerario di Milano a piedi – guardali tutti! Il percorso che ti suggerisco in questo articolo parte dalla Stazione Centrale, continua nel quartiere della Maggiolina e al Villaggio dei Giornalisti, alla scoperta di uno degli angoli più insoliti di Milano. In questa area unicamente residenziale, lontana dalla frenesia del centro, sono sorti alcuni esperimenti architettonici stravaganti e curiosi, nonché tra le avanguardie del Novecento italiano. Una passeggiata tra storia e architettura, perfetta per un pomeriggio all’aria aperta.
Milano a piedi: dalla Stazione Centrale alle case igloo
1. STAZIONE CENTRALE: LE CURIOSITA’ INSOLITE
Piazza Duca d’Aosta
Benché siamo sempre di corsa, la Stazione Centrale di Milano merita una visita a piedi approfondita perchè nasconde alcuni curiosi dettagli architettonici e storici, vediamoli insieme:
- Mussolini con il volto cancellato: tra le curiosità sulla Stazione Centrale, presso la Piattaforma 20 c’è un dipinto di Basilio Cascella che ritrae l’incontro tra Mussolini e il re Vittorio Emanuele III dopo la marcia su Roma. E proprio il volto del duce è stato cancellato. Secondo la leggenda, il 25 aprile 1945, quando oramai era avvenuta la liberazione, un gruppo di persone ha preso a sassate il dipinto fino a cancellare il volto di Mussolini.
- Galleria principale: ti sei mai accorto dei mosaici che ritraggono le grandi città viste dall’alto, come Milano, Roma e Torino?
- Binario 21: è il binario dal quale durante la Seconda Guerra Mondiale partirono i treni verso i campi di concentramento in Europa. Il Memoriale della Shoah è visitabile tutti i giorni tranne il venerdì.
- Padiglione reale: anche se aperto solo in occasioni speciali, segnalo la presenza di uno degli ambienti più lussuosi risalente ai tempi del Regno d’Italia. Il padiglione reale, destinato ad accogliere i Savoia, è stato costruito da Ulisse Stacchini e inaugurato insieme alla Stazione Centrale nel 1931.


2. CASCINA POZZOBONELLI
Via Andrea Doria 4
Proprio accanto alla Stazione Centrale si trova una cappella rinascimentale con un portico ad arcate, quel che rimane di Cascina Pozzobonelli, costruita da Gian Giacomo Pozzobonelli nel 1498 come dimora di villeggiatura. I Pozzobonelli sono stati una potente famiglia feudataria, molto vicina agli Sforza. Non si è mai stabilito con certezza chi fu l’artefice del progetto, anche se le teorie più accreditate lo attribuiscono al Bramante, che peraltro era già autore del chiostro della residenza di città dei Pozzobonelli.


3. VILLA MIRABELLO
Via Villa Mirabello 6
Ci troviamo ora nel Villaggio dei Giornalisti. La terza tappa è Villa Mirabello, uno degli esempi meglio conservati di villa-cascina quattrocentesca suburbana, se consideriamo che a quell’epoca questa era la periferia di Milano. Voluta dalla famiglia Mirabello, la villa è stata infatti casa di villeggiatura fuori porta di alcune famiglie nobiliari vicine agli Sforza, i signori di Milano. Il complesso ha lo stile tipico lombardo con i mattoni a vista, le finestre ogivali in cotto e un cortile. A fianco sorge la chiesetta dedicata alla Mater Amabilis, con un affresco del Quattrocento. Nel 1500 ha ospitato Ludovico Il Moro durante uno dei suoi soggiorni a Milano. Oggi è la sede della Casa per i Ciechi di Guerra di Lombardia, attiva per le problematiche connesse alle disabilità visive.


4. VILLA FIGINI
Via Perrone di San Martino 8
In un contesto così particolare, non fa di certo scalpore Villa Figini, anche (erroneamente) conosciuta come Casa Palafitta. A cosa deve il suo soprannome? Al fatto che poggia su 12 pilastri in cemento armato che la tengono sollevata dal suolo. Villa Figini è stata disegnata e realizzata nel 1934 dall’architetto Luigi Figini come abitazione privata e riassume tutti i principi dell’architettura moderna secondo Le Corbusier. Tra questi: il tetto a terrazza, la pianta libera che elimina i muri portanti, colpevoli di limitare la pianta dell’edificio e i piloni in cemento armato che la sorreggono. A vederla bene, si nota che la struttura dell’edificio, una villa unifamiliare su due piani, è composta da due case una dentro l’altra. La conoscevate già?
5. LE CASE IGLOO
Via Lepanto
Una tappa immancabile in questo itinerario di Milano a piedi è via Lepanto, che ospita uno degli esperimenti residenziali più curiosi in Italia: le case igloo. Nel 1946 durante il secondo dopoguerra, l’ingegnere Mario Cavallè costruisce 12 case igloo – oggi ne rimangono 8 -, ispirandosi al modello statunitense di casa circolare che prevedeva la massima libertà sulla disposizione degli spazi interni. Ogni casa è di circa 50 mq e disposta su due livelli. Oggi le case igloo sono abitate e di proprietà privata; solo 2 sono rimaste tali e quali, tutte le altre hanno subito interventi di ristrutturazione che hanno intaccato il progetto originario. A Cavallè si devono anche le celebri case fungo, poi demolite negli anni Sessanta.


6. IL VILLAGGIO DEI GIORNALISTI
Piazza Carbonari
Infine consiglio un giro a piedi al Villaggio dei Giornalisti, oggi completamente inglobato all’interno del quartiere Maggiolina. Questo luogo è famoso per la mescolanza di stili architettonici che si possono ammirare semplicemente facendo una passeggiata, insieme a case di pregio, stretti viottoli e giardini. Il Villaggio dei Giornalisti è stato realizzato tra il 1909 e il 1912 nel territorio del comune di Greco, poi annesso a Milano nel 1923. Perché si chiama così? Nei primi anni del Novecento l’editorialista Mario Cerati scriveva sul Secolo che, nel campo dell’edilizia popolare, nulla era stato fatto per la piccola e media borghesia, a dispetto invece della classe operaia. Lo stesso Cerati ha formato una società cooperativa che ha acquistato i terreni e ha costruito abitazioni per i suoi soci, che erano per lo più pubblicisti, artisti, letterati.
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